Se il mondo dei profumi e degli odori è da sempre circondato da un’aura di mistero, non è soltanto per la poesia che richiama; ma probabilmente anche per i suoi effetti tanto potenti quanto insospettabili ai più. La sua storia si perde nella notte dei tempi, quando il loro utilizzo, ad esempio presso gli antichi Egizi e in Oriente, non prevedeva una netta distinzione fra un impiego medicinale, sacro e cosmetico degli estratti. Gli odori sono in grado di modulare i nostri stati d’animo, la cognizione e di influenzare il nostro comportamento.
Ma qual è il segreto della loro capacità di condizionarci così profondamente?
Oggi diverse scienze si occupano di studiare gli effetti che l’inalazione di una sostanza può innescare senza che ce ne accorgiamo. Per quanto rimanga ancora molto da scoprire, sappiamo che questo può accadere a vari livelli, come dimostrato dagli esperimenti scientifici; che vengono svolti senza che le persone siano consapevoli della fragranza che stanno annusando.
Rispetto alla più attualmente diffusa concezione dell’olfatto, sembra difficile credere che davvero l’inalazione di una sostanza possa avere un qualche effetto sul corpo; eppure a pensarci bene è piuttosto semplice reperire nel quotidiano degli esempi che ce lo dimostrano.
Partiamo da una situazione che, ahimè, affligge in molti: l’allergia! Spesso basta una breve inalazione per cominciare a starnutire o ad avere gli occhi gonfi, evidentemente perché l’allergene stimola immediatamente i recettori dell’istamina. Esistono sostanze anche più pericolose se inalate, come il gas metano o il monossido di carbonio, che possono portare alla morte dopo poco tempo se inalati in dosi massicce, ma anche tutte le sostanze inquinanti come i gas di scarico delle auto o delle fabbriche. Secondo il sapere popolare, annusare l’aglio è efficace per combattere i vermi intestinali. Per non parlare di quando stiamo facendo shopping a ora di cena: quante volte ci è capitato di avvertire un profumino delizioso e provare immediatamente un languore allo stomaco? E quante volte ci è venuto da piangere tagliando una cipolla? Sempre merito del nostro naso!
Profumi e ricordi emotivi
Il profumo è forse anche lo stimolo più potente per attivare i nostri ricordi emotivi. Lo sanno bene gli attori che annusano una fragranza che rievoca loro una situazione vissuta, per meglio calarsi nella parte di un personaggio. E come dimenticare uno dei motivi che maggiormente ci spingono a utilizzare i profumi? Il potere seduttivo dell’olfatto, sebbene in maniera molto meno potente, lo abbiamo ereditato dai nostri antenati animali. D’altro canto, una ricerca ha dimostrato che siamo in grado di riconoscere un aggressore nel momento in cui avvertiamo il suo sudore[1], che ne veicola i feromoni, ossia delle sostanze prodotte dal nostro organismo per comunicare olfattivamente con altri individui. Sebbene utilizzati in maniera molto più massiccia dagli animali, anch’essi infatti appartengono alla nostra tavolozza di risorse comunicative.
Profumi e stimolazione olfattiva
Questa immediatezza nell’effetto della stimolazione olfattiva è confermata anche a livello neurologico. Da un punto di vista filogenetico, sembrerebbe che il sistema olfattivo sia stato il primo meccanismo di trasmissione a lunga distanza delle informazioni[2], e questo probabilmente ha consentito di sviluppare una competenza essenziale alla sopravvivenza, ovvero la ricerca di cibo e l’allontanamento dalle sostanze nocive. Se da un lato il profumo del nostro piatto preferito avrà buone probabilità di stimolarci l’appetito, pensiamo invece al disgusto, emozione che genera nel corpo un moto immediato di allontanamento non appena avvertiamo un cattivo odore.
L’UOMO E L’OLFATTO
Sappiamo che nell’uomo l’importanza dell’olfatto è molto ridimensionata.Esso rimane però il più arcaico dei cinque sensi, e per tale ragione le sue connessioni con altre aree cerebrali e con distretti direttamente collegati a funzioni corporee gli conferiscono uno status del tutto particolare.
Più specificamente, i bulbi olfattivi hanno connessioni dirette con alcune regioni del cervello deputate alle risposte emotive, come l’amigdala, che non passano dalla corteccia cerebrale, e dunque da una codifica cosciente, che può avvenire in un secondo tempo. Ecco dunque come già soltanto l’impatto emotivo dei profumi risieda nelle sue connessioni con strutture che hanno un effetto diretto sul corpo; prima ancora che sulla psiche. L’amigdala, infatti, è strettamente collegata a sua volta ad altre strutture arcaiche del cervello, come l’ippocampo e l’ipotalamo. L’una deputata al consolidamento dei ricordi a lungo termine, l’altro legato sia a risposte corporee di sopravvivenza, come nella reazione di lotta/fuga, sia a circuiti di tipo ormonale.
La stimolazione olfattiva, dunque, se ben utilizzata, può farci scoprire segreti reconditi del nostro funzionamento, rivelando delle interconnessioni inaspettate nel nostro sistema psico-somatico. Per apprezzare davvero le sue potenzialità, però, siamo davvero sicuri di voler conoscere tutte le spiegazioni scientifiche in merito, o non preferiamo piuttosto lasciarci sorprendere e guidare dal nostro fiuto, per scoprire quali strade ci porta a esplorare?
Dott.ssa Maria Concetta De Giacomo
Psicologa, Psicosomatologa,
Responsabile della Sede di Monza dell’Istituto di Psicosomatica Integrata
[1] You smell dangerous _Mutic et al., 2015.pdf
[1] Marco Valussi, Il grande manuale dell’aromaterapia, pag. 223. (Gil-Carcedo et al., 2000)